Di Francesco Deventi, Director of Sales Ascom UMS
Il nostro sistema immunitario è un sistema complesso che ci difende e protegge da batteri, virus e altri invasori nocivi per l’organismo. Come ogni sistema complesso, esso può inevitabilmente andare in tilt, con conseguenze talvolta critiche, come ad esempio la sepsi. Questa seria conseguenza del malfunzionamento temporaneo del nostro sistema di difesa può portare ad un danno grave e persino alla morte (succede purtroppo nel 30% dei casi).
Dal punto di vista medico, la sepsi può essere difficile da diagnosticare visto che la diagnosi specifica non si basa solo sull’individuazione di un’infezione, ma sulla valutazione di diversi sintomi.
Prevedere e prevenire tempestivamente la sepsi è indispensabile: per farlo occorre che il personale sanitario abbia a disposizione strumenti idonei a supportare una rapida diagnosi.
Come Può Aiutare la Tecnologia nella Diagnosi Precoce della Sepsi?
Dal punto di vista tecnologico, oggi l’evoluzione in ambito hardware e software mette a disposizione delle aziende sanitarie piattaforme evolute, in grado di collegare dispositivi, sistemi, informazioni e team sanitari.
Queste piattaforme sono in grado di trasformare dati frammentati in informazioni di valore, accessibili grazie ad un buon livello di comunicazione tra tutto il personale coinvolto: dal medico o infermiere a fianco del letto del paziente, allo staff delle unità di terapia intensiva e a quello delle sale operatorie, dai fornitori esterni, al personale di laboratorio preposto alla preparazione dei farmaci, e così via.
Come Riconoscere Tempestivamente i Sintomi della Sepsi?
La prima regola nella gestione della sepsi in ospedale è gestire il tempo in modo efficace. Dal punto di vista della tecnologia, ciò che le moderne piattaforme permettono di fare è esattamente gestire e reagire in modo tempestivo al rilevamento e all’attivazione di allarmi o codici blu emessi da particolari dispositivi.
Affinché i sistemi consentano di intervenire per gestire il paziente tempestivamente, essi devono essere dotati di una serie di specifiche tecniche che permettano all’hardware di funzionare senza interruzioni e alla componente software di garantire un alto livello di qualità e precisione nella trasmissione, comunicazione e condivisione dei dati.
Componente Hardware
Per citare un esempio, un dispositivo come Myco 3 di Ascom, uno smartphone robusto e resistente (rugged, in inglese), si integra con i dispositivi medici e i sistemi di gestione degli allarmi, di cartella clinica elettronica, di chiamata infermieri e di allarme personale, nonché con le applicazioni sanitarie. Il dispositivo è dotato di batteria sostituibile a caldo. Ciò garantisce al personale di essere sempre online e connesso e di scattare immagini dell’area di interesse, che nel caso di una sospetta sepsi può essere una ferita, per condividerle prontamente con gli altri operatori.
Non solo per il rilevamento tempestivo della sepsi, ma anche per migliorare la consapevolezza del personale sul livello di deterioramento delle condizioni di un paziente colpito, è importante basarsi su sistemi che supportino un rilevamento facile e continuo dei parametri vitali che giungono dai dispositivi medici collegati al paziente (ad esempio, i monitor).
Componente Software
Ecco che anche il contributo del software (vedi ad esempio Ascom Digistat) si rivela fondamentale nel permettere l’invio di questi dati vitali direttamente alla cartella clinica elettronica (EMR, in inglese) del paziente o in aggiunta anche l’integrazione automatica di questi dati all’interno di appositi sistemi basati sull’attribuzione di punteggio.
La Sepsis Alliance, principale organizzazione statunitense per la sepsi, attiva in tutti i 50 stati, ha confermato quanto sia essenziale saper riconoscere i sintomi della sepsi per curarla immediatamente. Secondo questo istituto, ben l’80% delle morti per sepsi potrebbero essere evitate grazie a una rapida diagnosi e la conseguente cura.
Al di là dell’altissimo tasso di mortalità, l’impatto generato è importante se pensiamo che, secondo la stessa Sepsis Alliance, molti sopravvissuti convivono con problemi di salute a lungo termine, come disturbi fisici, cognitivi o psicologici. Fino al 50% di questi soggetti sperimentano infatti la sindrome post-sepsi, che include insonnia, estrema stanchezza, scarsa concentrazione, diminuzione delle funzioni cognitive e altri effetti a lungo termine.
L’impatto non si limita solo alle conseguenze fisiche per il paziente, bensì colpisce anche l’area dei costi. Sempre secondo l’Alliance, negli Stati Uniti la sepsi è stata riconosciuta come la spesa più costosa per i pazienti ricoverati negli ospedali americani, con una media di oltre 18.000 dollari per ricovero in ospedale. Se ribaltiamo la prospettiva calandola nel contesto italiano, questo dato indica un significativo carico potenziale di spesa sul sistema sanitario pubblico causato dalla sepsi.
Strumenti, Procedure e Algoritmi
A fianco della tecnologia e delle misure farmacologiche, esistono strumenti, procedure e algoritmi che, utilizzati nel modo corretto, possono rivelarsi un utile e ulteriore supporto nella diagnosi rapida di sepsi.
La Sepsis Alliance ha creato ad esempio uno strumento, noto come TIME, che aiuta gli operatori a basarsi su alcuni identificatori per diagnosticare rapidamente una sepsi. L’acronimo TIME sta per:
- T – Temperatura, più alta o più bassa del normale
- I – Infezione, ossia segni o sintomi di infezione
- M – Declino mentale, confusione, sonnolenza, difficoltà nello svegliarsi
- E – livello di forte dolore o disagio con classificazione di ‘Estremamente malato’, o di tipica sensazione ‘mi sento come se stessi per morire’.
NEWS
Lo score NEWS (National Early Warning Score) utilizzato come standard per il riconoscimento precoce nei progetti della UK Sepsis Trust, invece, prevede un punteggio da assegnare ai livelli di allarme. Un punteggio globale maggiore di 7 o pari a 3 per un singolo parametro definiscono ad esempio un livello di allarme elevato, tale da richiedere un intervento immediato.
Si pensi che dei 7 parametri vitali necessari al calcolo dello score, 6 sono acquisibili dalle apparecchiature elettromedicali connesse al paziente senza pertanto la necessità di un intervento manuale del personale infermieristico. Score che in caso di deterioramento delle condizioni del paziente è tempestivamente inviato in mobilità allo staff clinico.
Rothman Index
PeraHealth, azienda di software statunitense, propone poi il Rothman Index (RI), primo algoritmo a trarre un semplice punteggio dai dati della cartella clinica elettronica (EMR), utile per creare un quadro dell’evoluzione delle condizioni del paziente nel tempo. L’algorimo RI può accelerare la diagnosi, fornendo un “linguaggio comune” e oggettivo per misurare il deterioramento delle condizioni del paziente che aiuti quindi i medici a determinare rapidamente il livello di rischio.
Alcuni ospedali lo utilizzano anche per monitorare centinaia di pazienti da remoto. La valutazione RI predittiva aiuta i sanitari a identificare precocemente il peggioramento delle condizioni del paziente, posizionando virtualmente i soggetti a rischio sepsi in una sorta di “corsia di avvertimento visivo”. Secondo l’indice, i punteggi RI si calcolano senza soluzione di continuità e in tempo reale.
Inoltre l’uso dell’indice RI riduce significativamente l’impatto dei falsi allarmi ottimizzando quindi i tempi di lavoro per medici e personale sanitario, oltre ad eliminare la necessità di produrre o richiedere documentazione aggiuntiva.
In Conclusione
In tutti i casi, il primo passo per trattare con successo un problema così grave quanto la sepsi è la diagnosi precoce.
Ecco perché potersi basare su strumentazioni automatizzate, integrate con soluzioni efficienti per la gestione, analisi e comunicazione dei dati, affiancate da metodologie, sistemi di punteggio e algoritmi, può fare realmente la differenza. Basti pensare, per fare un esempio, che alcuni ospedali che utilizzano l’indice RI sono stati in grado di ridurre sia i tassi di mortalità da sepsi che il numero di casi più gravi (nel 29% dei casi lo Yale New Haven Health’s Bridgeport Hospital e nell’11% lo Houston Methodist Hospital, solo per citarne alcuni).
Volete rimanere aggiornati sull’affascinante mondo dell’e-health? E continuare a leggere di come la salute digitale dopo aver segnato l’inizio di una rivoluzione epocale nel fare medicina e nel curare i pazienti evolverà in futuro? Di come la digital health (ad esempio con la mobile health) possa entrare ogni giorno nelle case di tutti e fornire importanti ausili per prendersi maggior cura del nostro bene più prezioso, ossia la nostra salute? Allora iscrivetevi alla nostra newsletter!