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L’importanza dell’accuratezza della localizzazione del chiamante in caso di chiamata di emergenza non deve essere sottostimata. Può fare la differenza tra la vita e la morte. Ne è ben conscio Google che sta testando un sistema per migliorare la localizzazione delle chiamate di emergenza negli Stati Uniti.
Come Salvare 10.000 Vite all’Anno
Negli Stati Uniti il numero di emergenza unico è il 911. Ad esso fanno riferimento tutte le persone che hanno un qualsiasi tipo di emergenza.
Le chiamate vengono gestite da operatori specializzati che sono in grado di attivare il soccorso necessario ed inviarlo. Spesso però, se la chiamata arriva da un telefono cellulare e se chi chiama non è in grado di fornire indicazioni precise su dove servono i soccorsi, gli operatori faticano a rintracciare il luogo esatto dell’intervento. Questo comporta ritardi che nel caso di emergenza grave può fare la differenza tra la vita e la morte.
Ogni anno negli USA circa 25 milioni di persone chiamano un’ambulanza. La Federal Communications Commission (FCC) stima che, usando delle approssimazioni ragionevoli, un miglioramento dell’accuratezza delle informazioni di localizzazione che porti a una riduzione del tempo di risposta di un minuto potrebbe salvare più di 10.000 vite all’anno.
Come abbiamo riportato in un precedente articolo, in parte dell’Unione Europea e in Nuova Zelanda esiste già una tecnologia, chiamata Advanced Mobile Location (AML), che permette di ottenere importanti riduzioni nei tempi di risposta dei soccorritori.
Google Viene in Aiuto del 911 per Migliorare la Localizzazione delle Chiamate di Emergenza
Il numero di emergenza 911 compie 50 anni e nel tempo, sfruttando di volta in volta le nuove tecnologie, ha migliorato le prestazioni permettendo di salvare moltissime vite. In questi ultimi anni ha però avuto notevoli problemi legati all’utilizzo sempre crescente dei telefoni cellulari.
Quando un tempo le chiamate venivano effettuate prevalentemente da rete fissa era relativamente facile e veloce risalire all’indirizzo del chiamante in base alla posizione predeterminata del telefono fisso da cui la chiamata proveniva.
Oggi la maggioranza delle persone usano telefoni cellulari e questo non è più possibile. Si deve in tali casi fare riferimento alle posizioni delle torri con le antenne cellulari, che possono trovarsi anche a notevole distanza dal chiamante. (Si stima che, ad esempio, nel Regno Unito il raggio medio di accuratezza di localizzazione dei sistemi cellulari sia di ben 1,75 km).

Con gli smartphone è possibile ottenere un netto miglioramento di precisione in quanto questi dispositivi tramite la geo-localizzazione con tecnologie come il Global Positioning System (GPS), il sistema di posizionamento globale, sono in grado di segnalare una posizione molto precisa ai centri di soccorso tramite la rete cellulare. Più uno smartphone fornisce dati precisi sulla posizione, più i soccorritori possono diminuire i tempi di intervento.
Come riportato dal Wall Street Journal, Google sta testando senza molto clamore un nuovo sistema per geo-localizzare in modo sempre più preciso le chiamate effettuate dai cellulari. Il sistema è già attivo in alcuni centri 911 campione e i risultati ottenuti durante il suo utilizzo sono più che promettenti.
I Test di Google e di una Startup in 50 Centri
Per i suoi test Google ha collaborato con West Corp. e una startup newyorkese chiamata RapidSOS, la quale già offre un’app per iOS e Androd chiamata Haven che gestisce le emergenze col 911. L’app funziona in modo similare alla funzione di Emergency SOS nativa di iOS di cui abbiamo parlato in dettaglio in questo articolo.
Google e RapidSOS hanno avviato la sperimentazione in 50 centri distribuiti in Texas, Tennessee e Florida. I test effettuati hanno riguardato decine di migliaia di chiamate al 911 nei diversi stati durante i mesi di dicembre e gennaio. Per un campione casuale di chiamate fatte tramite smartphone Android, i dati sulla posizione del dispositivo sono stati inviati direttamente ai computer dell’operatore del 911.
I dati raccolti indicano che oltre l’80% delle chiamate al 911 che hanno utilizzato la nuova tecnologia hanno permesso il posizionamento più preciso del chiamante rispetto ai dati forniti dal gestore telefonico. I dati di Google hanno fornito la posizione con un raggio stimato medio di circa 37 metri mentre i dati del gestore telefonico hanno fornito la posizione ma con un raggio stimato di circa 160 metri. Inoltre, i dati del gestore telefonico arrivavano più lentamente in centrale.
Test Mostrano Importanti Miglioramenti
I responsabili dei centri interessati hanno rilevato un notevole miglioramento dell’accuratezza di localizzazione delle chiamate di emergenza. Inoltre varie problematiche sono state risolte col nuovo sistema. Situazioni come:
- Chiamate di emergenza da una persona non di madrelingua
- Agitazione estrema del chiamante con conseguente errata o carente comunicazione della posizione a voce
sono state gestite molto più facilmente.
Come riportato, «in un caso, siamo stati in grado di inviare gli aiuti ad una chiamante che non parlava inglese», ha dichiarato Jennifer Estes, direttrice del 911 nella contea di Loudon, nel Tennessee. «Senza i dati precisi, avremmo dovuto continuare a lavorare con lei per capire dove fosse», ha aggiunto. «In caso di emergenza, ovviamente, i secondi salvano vite».
In un altro caso, Bob Finney III, direttore delle comunicazioni dell’ufficio dello sceriffo della contea di Collier nel sud della Florida, ha dichiarato che la sperimentazione ha aiutato a gestire meglio situazioni in cui le persone erano così confuse durante un’emergenza che inavvertitamente hanno riportato agli operatori del 911 la posizione sbagliata.
«Possiamo verificare ciò che il chiamante sta dicendo», ha dichiarato Finney. «Non siamo mai stati in grado di farlo perché il posizionamento non è mai stato così buono».
La nuova tecnologia è ancora in fase sperimentale negli USA, come dimostra il fatto che le chiamate di emergenza durante la sperimentazione dovevano includere sia i dati rilevati dalla rete cellulare sia i dati rilevati da Google, ma un certo numero di chiamate non sono state in grado di includere i dati del gestore telefonico per un problema poi risolto. I risultati comunque sono estremamente promettenti.
Come abbiamo riportato nel nostro articolo, la tecnologia ELS di localizzazione delle chiamate di emergenza di Google è attualmente già attiva in 14 paesi, principalmente in Europa. Google ha dichiarato che vuole implementare e migliorare la tecnologia di localizzazione delle chiamate di emergenza in generale, puntando però a farlo nel breve periodo per gli Stati Uniti.
Apple, da parte sua, ha affermato che avrebbe attivato una tecnologia simile senza però indicare nulla di preciso in merito agli Stati Uniti.
Per imparare di più sull’importanza delle nuove tecnologie mediche in rapida evoluzione, e per un elenco di riferimenti ad esempi ed applicazioni pratiche in cui si utilizza l’eHealth per salvare vite, consigliamo il lettore di partire dalla pagina dedicata: Cos’è l’eHealth (Salute Digitale). Ulteriori approfondimenti e spunti sono disponibili in articoli come l’Editoriale: eHealth per Salvare Vite, eCall: Chiamata di Emergenza dall’Auto e Importanti Novità dalla Conferenza EENA 2018 di Lubjana.
Volete scoprire di più sul mondo affascinante dell’eHealth? E leggere di come la salute digitale segni l’inizio di una rivoluzione epocale nel fare medicina e nel curare i pazienti? Di come la digital health (ad esempio con la mobile health) possa entrare nelle case di tutti e fornire importanti ausili per prendersi cura meglio del nostro bene più prezioso, ossia la nostra salute? Iscrivetevi alla nostra newsletter!
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