In questi anni è in corso una rivoluzione epocale in campo medico sanitario legata alla trasformazione digitale. La medicina infatti ha iniziato ad integrarsi con le nuove tecnologie e sempre più spesso si sente parlare di Sanità Digitale (Digital Healthcare) oppure di E-Health.
È già da diversi anni infatti che esperti, medici, ricercatori hanno iniziato ad interrogarsi su come le nuove tecnologie possano entrare nel settore medico e portare grandi benefici.
Le persone si stanno accorgendo di questa rivoluzione in corso un po’ alla volta. La recente emergenza legata alla pandemia di COVID-19, però, ha accelerato questa presa di coscienza quando ci si è resi conto del grande valore della telemedicina durante le epidemie.

Anche le aziende che operano nel settori sanitario, informatico e tecnologico si sono poste le stesse domande e hanno iniziato a lavorare in questa direzione investendo in ricerca e sviluppo (R&D) finalizzati alla sanità digitale.
I Numeri della Trasformazione Digitale nella Sanità
L’Osservatorio per l’Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano riporta che:
Nel 2018 la spesa per la Sanità Digitale cresce del 7%, raggiungendo un valore di 1,39 miliardi di euro e rafforzando il trend di crescita iniziato l’anno precedente, quando l’aumento era stato del 2%. Le strutture sanitarie sostengono la quota più rilevante della spesa, con investimenti pari a 970 milioni di euro (+9% rispetto al 2017), seguite dalle Regioni con 330 milioni di euro (+3%), dai Medici di Medicina Generale (MMG) con 75,5 milioni (+4%), pari in media a 1.606 euro per medico e dal Ministero per la Salute con 16,9 milioni di euro (contro i 16,7 milioni nel 2017). I sistemi dipartimentali e la Cartella Clinica Elettronica (CCE) sono gli ambiti di innovazione digitale che raccolgono i budget più elevati, rispettivamente 97 e 50 milioni di euro. Sono considerati prioritari dalle strutture sanitarie (indicati rispettivamente dal 50% e dal 58% delle aziende), mentre inizia a prendere piede l’Intelligenza Artificiale, con circa 7 milioni di euro di risorse stanziate e il 20% dei direttori sanitari che la ritiene rilevante.
Quale Rotta Seguire per la Sanità Digitale in Italia?
Tra le aziende tecnologiche che si sono mosse verso l’e-health c’è Dell Technologies, un colosso nato nel 2016 dalla fusione di Dell (azienda di computer nata nel 1984) e EMC Corporation (azienda operante nel settore archiviazione dei dati, sicurezza delle informazioni, virtualizzazione, analisi e cloud).
Di seguito riportiamo l’intervento che ci ha concesso Fabrizio Liberatore, Senior Sales manager Local Government di Dell Technologies Italia.
In che direzione sta andando la trasformazione digitale nel settore della sanità?
«Finora la trasformazione digitale nel settore della Sanità Italiana si è basata su progetti di trasferimento di alcuni processi dalla forma analogica a quella elettronica. I sistemi ICT sviluppati nel passato, chiamati legacy, per la loro natura monolitica e per la scarsa standardizzazione, spesso hanno rallentato il passaggio a forme di digitalizzazioni più fluide e avanzate, soprattutto per quel che riguarda l’analisi e la condivisione dei dati ospedalieri. All’interno degli ospedali – per esempio – si nota ancora la presenza di diversi sistemi informatici in grado di raccogliere ed elaborare le informazioni, ma che rimangono troppo separati, con evidenti difficoltà a interoperare, cioè a scambiare e condividere servizi. Anche i dati sono spesso organizzati in silos, risiedono in sistemi separati e scarsamente connessi».
Come abbiamo riportato in un precedente articolo, le nuove tecnologie in generale e l’e-health in particolare hanno fornito validi strumenti per lo studio e per la gestione del COVID-19.
In che misura la pandemia ha fatto emergere (ulteriormente) la necessità di un cambiamento nella direzione del digitale?
«Alla luce dell’attuale emergenza legata al Covid-19, è risultata evidente la necessità di un cambio di passo significativo che faciliti l’implementazione di soluzioni digitali per supportare la prevenzione e la cura della popolazione, che oggi viaggia su livelli ancora medio-bassi. C’è piena consapevolezza del tema, se è vero che il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione – in accordo con il Ministero della Salute – ha recentemente creato una task-force per sviluppare soluzioni data-driven in grado di minimizzare eventuali nuovi impatti legati a un riacutizzarsi dell’emergenza sanitaria».
Quali benefici può portare la sanità digitale?
«Oltre a supportare l’obiettivo primario, che per l’Italia rimane quello di assicurare la tutela della salute in modo universalistico e solidaristico, la sanità digitale può essere la chiave di volta per l’altro problema atavico, la sostenibilità economica del Sistema Sanitario Italiano.
Le organizzazioni sanitarie devono iniziare a sviluppare un’analisi concreta su come applicare le tecnologie emergenti per migliorare l’assistenza ai pazienti, minimizzare i rischi e creare maggiore efficienza alla voce costi. Per accelerare la digitalizzazione, gli ospedali devono investire in tecnologia per automatizzare i processi e snellire le operazioni, lavorando in due direzioni ben precise: quella organizzativa (passando dall’assistenza episodica a quella coordinata), privilegiando le cure a distanza, e quella tecnologica, introdurre soluzioni digitali per abilitare i nuovi modelli di cura (progredendo verso la cura personalizzata ed aumentando il focus su prevenzione e benessere). Si tratta di due elementi che devono andare di pari passo».
Ma come dovrebbero procedere i CIO e i CTO delle strutture sanitarie per raggiugere questi obiettivi?
«Innanzitutto, partire da un’analisi dettagliata delle loro attuali infrastrutture IT, evidenziandone punti di forza e aree di miglioramento. In questo modo, riusciranno a capire meglio come intervenire e se è necessario aggiornare l’infrastruttura del Data Center (server, storage, networking, sw di gestione e virtualizzazione) alle richieste di dispositivi IT (sempre più funzionali e fruibili in mobilità) che permettono al personale di accedere ai servizi digitali utili per prendere le decisioni migliori in modo tempestivo.
Dopodiché, dovrebbero iniziare a capire, in base agli obiettivi sanitari di ciascuna struttura, in che modo applicare le tecnologie digitali innovative, come l’analisi predittiva, l’Intelligenza Artificiale, la medicina di precisione o i dispositivi indossabili, valutando il tipo di supporto necessario da parte dei fornitori e partner tecnologici».
L’E-Health e la Sanità Digitale quindi possono fare molto anche in termini di sostenibilità del Sistema Sanitario?
«Nei prossimi 15 anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si aspetta una crescente domanda di medici, a causa dell’incremento e dell’invecchiamento della popolazione. Nonostante ciò, si stima una carenza di circa 18 milioni di medici per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Se vogliamo garantire che gli operatori sanitari siano pienamente attrezzati per soddisfare le esigenze di un crescente livello di assistenza ai pazienti, la tecnologia può fornire soluzioni, non distrazioni, proprio a questi dilemmi».
Come si sta muovendo la Sanità Italiana in questa rivoluzione digitale?
«In Italia, abbiamo visto che in tempi brevi alcune eccellenze sanitarie, start-up, enti di ricerca e città intelligenti hanno tempestivamente sviluppato o adottato piattaforme per monitorare lo stato e l’evoluzione del contagio, per fare previsioni a medio-lungo termine e per prendere decisioni tempestive sulle politiche di distanziamento e sull’apertura dei settori economici. Chi ha investito in passato su piattaforme digitali integrate, interoperabili e scalabili, è stato in grado di riadattarle in modo flessibile alla nuova emergenza del Covid-19. Siamo stati ingaggiati e abbiamo visto rispondere in modo tempestivo, talvolta sorprendendoci, non solo le eccellenze riconosciute italiane (come ad esempio il Niguarda, il Gemelli, l’Humanitas) o i sistemi regionali meglio organizzati (Toscana, l’Emilia-Romagna, Veneto…), ma soprattutto quelle regioni e ospedali che hanno iniziato da poco un percorso accelerato di trasformazione o di gestione della crisi (in Campania, Sicilia o Puglia)».
Un’ultima considerazione…
«Come ci ripetiamo ormai da anni in modo unanime, il mondo ci presenta continui cambiamenti e domani dovremo affrontare una nuova emergenza: oggi abbiamo veramente capito quanto la trasformazione digitale è cruciale per affrontarla al meglio. L’obiettivo ormai non differibile è quello di sviluppare un nuovo modello sanitario che sia in linea con l’era digitale che stiamo vivendo e che permetta alla sanità di poter migliorare la qualità della vita dei cittadini e di progredire in modo sostenibile».
Conclusione
La rivoluzione verso un nuovo modello di sanità digitale è già iniziata da tempo ma in questi ultimi anni sta accelerando anche grazie ai sempre maggiori investimenti che vengono effettuati in questa direzione.
In questi ultimi mesi, a causa dell’emergenza coronavirus, si è capito che una rapida trasformazione digitale nella sanità non è più rinviabile: nel breve periodo serve per fronteggiare le attuali gravi criticità, mentre nel lungo periodo dovrà permetterci di affrontare con prontezza ed efficienza le nuove sfide che si presenteranno in futuro. Le aziende che operano in ambito sanitario e tecnologico lo hanno capito e stanno investendo sempre maggiori risorse. Per questo nei prossimi anni il modello sanitario adottato sarà quello digitale!
Esempi Pratici di Applicazioni della Sanità Digitale
Per un elenco di riferimenti ad esempi ed applicazioni pratiche in cui si utilizza l’eHealth per salvare vite o migliorare la salute, consigliamo il lettore di partire dalla pagina dedicata: Cos’è l’e-Health (Digital Health). Ulteriori approfondimenti e spunti sono disponibili ad esempio in articoli come l’Eccellenze della Sanità Digitale in Italia (2018), CercaCOVID con l’App AllertaLOM, Fibrosi Cistica – Assistere i Pazienti Tramite l’App FreeCare4You, Asma Bronchiale, il Portale Online Dedicato a Questa Malattia.
Volete rimanere aggiornati sull’affascinante mondo dell’e-health? E continuare a leggere di come la salute digitale dopo aver segnato l’inizio di una rivoluzione epocale nel fare medicina e nel curare i pazienti evolverà in futuro? Di come la digital health (ad esempio con la mobile health) possa entrare ogni giorno nelle case di tutti e fornire importanti ausili per prendersi maggior cura del nostro bene più prezioso, ossia la nostra salute? Allora iscrivetevi alla nostra newsletter!